Che cos’è il trauma?
Un evento traumatico è definito come un evento che lascia una ferita emotiva duratura, provocando sentimenti di paura, sospetto e disagio in noi stessi o negli altri.
Il trauma è il risultato di tale evento che è “troppo” per noi.
L’attivazione del sistema nervoso di fronte alla percezione del pericolo può determinare quelle che vengono definite come le “4 F” che descrivono le risposte comportamentali agli stress o ai pericoli sono:
- Fuga (Flight): Allontanarsi dalla minaccia.
- Lotta (Fight): Affrontare e combattere il pericolo.
- Congelamento (Freeze): Rimanere fermi o in silenzio, spesso per un senso di paralisi.
- Fascio (Fawn): Comportarsi in modo accomodante o compiacente per cercare di placare la minaccia.
Queste risposte sono reazioni naturali del corpo di fronte a situazioni percepite come pericolose.
L’amigdala ha un ruolo centrale in questo sistema correlato alla percezione della paura, e all’elaborazione delle reazioni che ne conseguono. E’ la zona di input delle emozioni, che vengono registrate, innescando le reazioni fisiologiche adattative che coinvolgono il talamo, i circuiti sensoriali, l’ippocampo, alcuni nuclei profondi del midollo allungato, le regioni corticali prevalentemente frontali.
Quando le risorse messe in campo per affrontare il pericolo, reale o percepito, non sono smaltite adeguatamente, ha origine il trauma.
I sintomi post-traumatici sono delle reazioni fisiologiche, di risposta all’evento traumatizzante.
Effetti del trauma
Gli effetti del trauma possono manifestarsi in diversi modi:
Sintomi fisici come mal di testa, vertigini, tensione corporea, irrigidimento muscolare, problemi digestivi e difficoltà respiratorie.
Sintomi emotivi come appiattimento emotivo, incapacità di provare sentimenti, paura, ansia, panico, sensazione di essere sopraffatti, perdita di libertà di scelta, difficoltà a trovare conforto, rabbia e vergogna.
Sintomi psicologici come dissociazione, pensieri ripetitivi, bassa autostima, dialogo interiore negativo, auto-accusa, difficoltà di memoria, depressione e disinteresse per le attività.
Sintomi relazionali/sociali come isolamento, solitudine e ripetizione di schemi relazionali e di attaccamento.
Il trauma può generare sensazioni di impotenza, vulnerabilità e mancanza di stabilità. Influisce sulla nostra capacità di sentirci reali sia nel corpo che nella mente, disturbando il nostro senso di esistenza e allontanandoci dal presente. Tuttavia, come afferma il Dr. Peter Levine, ideatore della Somatic Experiencing: “Il trauma è una realtà della vita. Non deve diventare una condanna permanente.”
I sintomi rappresentano una via per la guarigione dal trauma. Il nostro ruolo come operatori è ascoltare e interpretare i messaggi e la saggezza presenti nel corpo.
Eziologia del trauma
I traumi possono essere classificati in in base alla delimitazione temporale:
- Traumi T: Questi sono traumi definiti che derivano da eventi traumatici specifici e delimitati nel tempo. Possono includere incidenti, aggressioni o eventi catastrofici. Questi eventi hanno un inizio e una fine chiari, e le loro conseguenze possono essere analizzate e trattate in modo relativamente diretto.
- Traumi t: Questi sono più complessi e non sono facilmente delimitabili nel tempo. Possono includere esperienze relazionali o traumi complessi, come l’abuso emotivo o la trascuratezza. Questi tipi di trauma sono spesso legati a dinamiche interpersonali e possono persistere nel tempo, influenzando il benessere psicologico e relazionale della persona in modi più sottili e duraturi.
Questa distinzione è importante nella terapia e nel trattamento, poiché i traumi T possono richiedere un approccio più focalizzato su eventi specifici, mentre i traumi t richiedono una comprensione delle relazioni e dei contesti nel tempo.
Differenza PTSD e CPTSD
I traumi possono dare origine a:
Disturbo Post-Traumatico da Stress (PTSD)
Origine: Il PTSD può svilupparsi dopo aver vissuto o assistito a un evento traumatico, come guerre, attacchi violenti, incidenti gravi o disastri naturali. È stato riconosciuto ufficialmente dopo la guerra del Vietnam, quando i veterani iniziarono a riportare sintomi psicologici persistenti.
Alcuni sintomi:
- Riviviscenza: Flashback, incubi o pensieri intrusivi legati all’evento traumatico.
- Evitamento: Evitare luoghi, persone o attività che ricordano il trauma.
- Alterazioni dell’umore e della cognizione: Difficoltà a ricordare dettagli del trauma, emozioni negative persistenti, senso di distacco dagli altri.
- Reazioni aumentate: Irritabilità, esplosioni di rabbia, ipervigilanza, difficoltà di concentrazione.
Disturbo Post-Traumatico da Stress Complesso (C-PTSD)
Il PTSD complesso (C-PTSD) è una risposta psicologica a traumi prolungati o ripetuti, spesso associati a situazioni di abuso o violenza.
Subire gli effetti di un trauma relazionale complesso, nella fase di sviluppo di un individuo, può portare a conseguenze critiche in età adulta.
Lo psichiatra Bessel Van Der Kolk individua sette criteri diagnostici del cPTSD:
- disregolazione emotiva e del comportamento: difficoltà nella modulazione delle emozioni (in particolar modo della paura e della rabbia) e messa in atto di comportamenti autolesivi;
- disturbi della coscienza e dell’attenzione: amnesia e stati dissociativi;
- somatizzazioni;
- percezione del Sé alterata: senso di impotenza e scarsa efficacia personale, senso di colpa e di responsabilità eccessivi, vergogna pervasiva;
- alterazioni nella percezione delle figure maltrattanti: idealizzazione;
- disturbi relazionali: incapacità a riporre fiducia nell’altro;
- alterazioni nei significati personali: visione negativa di sé, disperazione e senso di non poter essere aiutati.
In sintesi, mentre il PTSD può derivare da eventi traumatici singoli, il C-PTSD è spesso il risultato di traumi ripetuti e prolungati, portando a sintomi più complessi e profondi, in particolare nelle aree delle emozioni e delle relazioni interpersonali.
La diagnosi per tali condizioni deve essere necessariamente fatta da uno specialista della salute mentale.
Risolvere il trauma
Il percorso di guarigione del trauma, o dei traumi, a seconda che si tratti di PTSD o CPTSD varia significativamente.
E’ indispensabile, al fine del Traumawork, avere la diagnosi di uno specialista della salute mentale.
Le tecniche corporee possono apportare un grande cambiamento, e sollievo immediato, e molti benefici tra cui: la scarica dell’energia traumatica, aiutare nella regolazione emotiva, accedere alle risorse interiori, aumentare il proprio spazio di coscienza, sperimentare prontamente un grande senso di pace, e di integrazione del Sè frammentato.
I popoli nativi, sebbene avessero un sistema epistemico, di conoscenza, differente dal nostro, sapevano molto bene come risolvere il trauma, e conoscevano le possibilità spirituali che il trauma comporta.
Il trauma come via spirituale
Il trauma come percorso spirituale, consente di affrontare e lavorare sulle esperienze traumatiche, e può portare a una maggiore consapevolezza di sé e del mondo. Alcuni aspetti di come il trauma possa contribuire a una crescita spirituale:
Sviluppo personale: Le esperienze traumatiche possono stimolare un profondo esame di sé, spingendo a cercare un significato più profondo nella vita.
Vivere nel presente: Affrontare il trauma richiede spesso di rimanere nel momento attuale, il che favorisce una maggiore consapevolezza e presenza.
Empatia e comprensione: Chi vive un trauma può sviluppare una maggiore sensibilità verso le sofferenze altrui, creando un senso di connessione e solidarietà.
Rivalutazione dei valori: L’esperienza traumatica può portare a ripensare le proprie priorità e valori, contribuendo a una vita più autentica e soddisfacente.
Cambiamento: Molti scoprono che, dopo aver affrontato il trauma, emergono con una nuova forza e resilienza, creando opportunità di trasformazione personale.
Pratiche di risoluzione e consapevolezza: Tecniche come il Traumawork corporeo, la meditazione e la mindfulness possono aiutare a integrare le esperienze traumatiche, favorendo la guarigione e il benessere.